Sterilità ed infertilità
La sterilità è una condizione patologica che interessa nel mondo occidentale il 15-20% delle coppie.
La sua incidenza appare in graduale aumento a causa sia di fattori sociali (l’innalzamento dell’età media in cui si ricerca la prima gravidanza), che di fattori sanitari (malattie a trasmissione sessuale, stress, tossici ambientali ect).
Tra le principali cause di subfertilità femminile si riconoscono un 30-40% da fattore endocrino (mancanza di ovulazione o alterazione funzionale del corpo luteo), un 30% da fattore cervicale-tubarico (alterazioni del muco cervicale, alterazione funzionale dell’epitelio tubarico e occlusione tubarica) e un 5-10% da fattore uterino-pelvico (malformazioni uterine, miomi uterini, sinechie endometriali e aderenze esito di interventi chirurgici, endometriosi o malattia infiammatoria pelvica).
Una condizione di coppia in cui il fattore maschile è prevalente si verifica in circa il 40-50% dei casi e si associa a patologie quali il criptorchidismo, il varicocele, la flogosi delle vie genitali maschili, gli ipogonadismi, le delezioni del cromosoma Y e le ostruzioni delle vie genitali maschili che quando congenite sono spesso dovute a mutazioni del gene della fibrosi cistica.
Quando la causa della infertilità di coppia non sia stata trovata si parla di subinfertilità inspiegata e la sua percentuale varia dal 5 al 20%.
La componente psicogena verosimilmente interviene come concausa ma se esista una vera subfertilità di origine psicogena non è chiaro; è però certo che funzioni come l’ovulazione, la motilità delle tube, la stessa produzione di spermatozoi possano essere pesantemente condizionate dallo stress psichico del singolo soggetto.
Per avere una idea della fecondità della specie umana è utile sapere che la probabilità che una coppia giovane e normalmente fertile concepisca è del 25-30% per mese e del 85-90% per anno.
Poichè una coppia normalmente fertile ha approssimativamente nove possibilità su dieci di concepire nell’arco di un anno, si è definita sterilità una condizione in cui il concepimento non si verifichi dopo un anno di tentativi.
In genere non è appropriato iniziare l’iter diagnostico-terapeutico prima di un anno di mancato concepimento ma nel caso in cui l’età della donna sia “riproduttivamente avanzata” (ossia oltre i 35 anni) l’inizio dell’intervento medico può essere anticipato a sei mesi o addirittura prima.
Infatti la fertilità femminile subisce un naturale progressivo declino che diviene rapido dopo i 35 anni e rapidissimo dopo i 40 anni.