Polipo e iperplasia endometriale
I polipi endometriali sono costituiti da masserelle sessili di dimensioni variabili che protrudono nella cavità endometriale.
Sono frequenti in qualunque età della donna e la loro prevalenza varia dal 10% al 30% nelle donne con sanguinamento uterino anomalo.
La stragrande maggioranza dei polipi ha caratteristiche benigne ma possono essere sede di lesioni pre-maligne o maligne come le iperplasie o l’adenocarcinoma.
L’iperplasia senza atipie è caratterizzata dalla presenza di ghiandole con dilatazione cistica separate da uno stroma ben rappresentato o da un aumento di numero e dimensioni delle ghiandole endometriali che appaiono di forma irregolare e frastagliate.
Meno del 5% dei casi evolve in carcinoma.
La forma di iperplasia con atipia presenta stratificazione dell’epitelio, perdita della polarizzazione e gravi atipie cellulari, come ipercromasia nucleare, prominenza dei nucleoli e alterato rapporto nucleo-citoplasmatico. Le figure mitotiche sono numerose.
In caso di iperplasia con atipia, se la paziente non desidera gravidanze, l’indicazione è ad eseguire una isterectomia per l’elevato rischio di carcinoma occulto o di progressione a carcinoma.
Frequentemente il loro riscontro è occasionale ma possono essere causa di spotting, di flusso mestruale abbondante e infertilità.
I polipi endometriali possono essere diagnosticati con l’ecografia transvaginale (effettuata nella prima metà del ciclo ormonale – entro l’ottavo giorno) o con una sonoisterografia.
Una volta accertata la presenza in base alla posizione e soprattutto alle dimensioni si deciderà se rimuoverlo mediante una isteroscopia diagnostica o operativa.
Alcuni polipi di piccole dimensioni possono essere asportati nel corso dell’isteroscopia diagnostica grazie alle nuove tecniche office.
La polipectomia isteroscopica è considerata il trattamento di scelta, poichè consente la rimozione completa del polipo e la diagnosi istologica.