HPV DNA test
La dimostrazione che la presenza del DNA è una condizione necessaria anche se non sufficiente per lo sviluppo di lesioni pre-tumorali ha portato all'introduzione del Test di ricerca del HPV-DNA (Human Papillomavirus Virus) che mira a rilevare il virus, e in particolare i genotipi ad alto rischio per il cancro.
Il papilloma virus umano o HPV è un virus appartenente al gruppo dei papillomavirus. Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e delle mucose.
Appena entrato dentro le cellule il virus fa esprimere alcuni geni che servono a modificare il metabolismo della cellula infettata per metterlo al suo servizio. Le proteine precoci del virus hanno lo scopo di favorire la crescita e la divisione della cellula; HPV può infatti replicarsi solo nelle cellule in replicazione. Le cellule bersaglio del virus sono per questo gli epiteli della cute e delle mucose, che si rigenerano in continuazione. A seconda del luogo dell'infezione si avranno dunque verruche nella cute e papillomi nelle mucose.
Si conoscono oltre 150 tipi di HPV. Alcuni tipi di HPV possono causare tumori benigni quale il condiloma genitale e anche maligni quale il cancro del collo dell'utero, del cavo orale, dell’ano, dell'esofago e della laringe. I virus del papilloma possono venir suddivisi in HPV a basso rischio (6, 11, 42, 43, 44) e HPV ad alto rischio (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68).
Si calcola che oltre il 70% delle donne contragga un'infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni è destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi grazie al sistema immunitario. Solo in caso di persistenza nel tempo delle infezioni di HPV ad alto rischio oncogenico è possibile, in una minoranza dei casi e nel corso di parecchi anni, lo svilupparsi di un tumore maligno del collo uterino.
Gli HPV si contraggono prevalentemente tramite contatto diretto sessuale, orale e cutaneo. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed è massimo nell'età più giovanile. L'infezione da HPV è asintomatica nella maggior parte dei casi. In alcuni casi, si può invece manifestare con condilomi in sede genitale (vulva, perineo, pene). Poiché la maggior parte delle infezioni da HPV regredisce spontaneamente, solo una minoranza dei casi richiederà un trattamento.
La negatività di questo test, insieme al Pap test, dà una sicurezza superiore al 98% permettendo di effettuare, nelle donne sopra i 30 anni, lo screening ogni 3 anni invece che annualmente come accade con il solo Pap test. Con l’introduzione del test HPV per le donne sopra i 30 anni non viene più consigliato il Pap test annuale, perché la negatività del test HPV fornisce una sicurezza di molto superiore al Pap test negativo.
La presenza del papilloma virus è indispensabile perché si formino sul collo dell’utero le precancerosi cervicali, che sono la tappa indispensabile perché si formi il tumore; pertanto la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di un vaccino contro l’HPV.
-Vaccino Cervarix: protegge contro due tipi di HPV, il 16 ed il 18, che causano da soli più del 70% delle precancerosi e dei tumori cervicali. Cervarix è stato sperimentato solo sulla cervice uterina, dove dà una protezione globale delle precancerosi cervicali più severe (CIN3) intorno al 90%, più quindi della protezione dei soli tipi 16 e 18; questo grazie ad un alto livello di cross reaction contro vari sottotipi virali di HPV in causa nella genesi delle pre-cancerosi.
-Vaccino Gardasil 4: protegge contro quattro tipi di virus HPV, inclusi gli HPV 16 e 18 che causano da soli più del 70% delle pre-cancerosi e dei tumori cervicali; è indicato nelle donne dai 9 ai 45 anni. Gardasil è stato sperimentato, ed è attivo, nella prevenzione delle precancerosi della vagina, della vulva, dell’ano e del pene. Per questi ultimi due siti è indicato anche nei maschi dai 9 ai 26 anni. Gardasil è inoltre attivo contro altri due papilloma virus, i tipi 6 e 11, che causano il 90% dei condilomi genitali (verruche benigne) di maschi e femmine.
-Vaccino nonavalente o Gardasil 9: rispetto ai vaccini precedenti, attivi contro al massimo quattro ceppi virali, questo nuovo vaccino anti-HPV è in grado di prevenire i tumori causati da nove tipi di HPV. In questo modo si raggiunge una copertura vaccinale per il tumore della cervice che raggiunge il 90%. E' quindi efficace contro il tumore al collo dell’utero (la forma tumorale per cui il vaccino è nato e si è diffuso nel mondo) ed estende inoltre la protezione ad altre forme di cancro HPV-correlate, come il cancro dell’ano, della vulva e della vagina, per i quali non esiste altro strumento né di prevenzione né di diagnosi precoce.
L’HPV può ripresentarsi sia per un nuovo contatto sia per una riattivazione delle copie virali rimaste inattive a livello locale.
La vaccinazione procurerà un’immunità specifica: in caso di un successivo contatto con gli HPV contro i quali il vaccino è protettivo, l'organismo sarà in grado di eliminare il virus e le complicanze della sua persistenza.
La vaccinazione di entrambi i sessi aiuterà a ridurre la circolazione dei virus. La vaccinazione di pazienti già trattati per patologia HPV correlata riduce significativamente il rischio di recidiva della malattia.